mercoledì 18 febbraio 2015

Elezioni women's friendly in Uzbekistan

Nel nostro lavoro di "advocacy" e di "empowerment" economico e sociale delle donne si ha spesso l'occasione di venire a conoscenza di buone pratiche che meritano di essere sottolineate e diffuse.
Ho avuto l'onore, a fine dicembre 2014, di essere invitata, dalla Commissione Elettorale Centrale della Repubblica dell'Uzbekistan, a partecipare in qualità di Osservatore Internazionale alle elezioni per l' Oliy Majlis (Parlamento) della Repubblica dell'Uzbekistan, Paese dove ho operato in qualità di project manager della Lef-Italia in 3 progetti EuropeAid di cui 2 legati all' "empowerment" economico delle donne.
La Costituzione Uzbeka, entrata in vigore l'8 dicembre 1992, stabilisce espressamente che il 30% degli eletti al Parlamento siano donne, fatto piuttosto innovativo rispetto a molte delle nostre Costituzioni europee. 
La mia qualità di Osservatore Internazionale mi ha permesso di visitare, nei giorni precedenti le elezioni, moltissimi seggi elettorali sparsi in tutte le zone della Capitale, Tashkent,  e con piacevole sorpresa ho potuto constatare che in ogni seggio erano state preparate delle stanze adibite a nido e ad asilo per poter facilitare l'esercizio del voto alle madri con figli, oltre a servizi di primo intervento con medico ed infermiere di guardia.



Non sono solo questi gli elementi che possono far pensare alla realizzazione della parità di fatto. 
Nella maggior parte dei manifesti elettorali, c'era l'alternanza di candidati uomini e donne.  Molte erano, inoltre,  le donne ad essere presidenti e componenti delle commissioni elettorali dei singoli seggi e molte sono state le donne che io stessa ho visto andare a votare il giorno delle elezioni.  I risultati della tornata elettorale, non solo hanno ottemperato al dettato costituzionale del 30% delle elette, ma il numero è salito di 5 unità: da 30 a 35. Dimostrazione del riconoscimento che  in questo Paese,  le donne costituiscono un valore aggiunto alla vita politica, economica e sociale, cosa che posso confermare a seguito della mia esperienza di lavoro con molte di queste delle quali ammiro la forza di volontà e la grande concretezza.
Nei miei incontri con i principali partiti (il Partito Liberale, che rappresenta gli imprenditori e il Partito Social Democratico, che si occupa degli aspetti più sociali della popolazione) ho potuto prendere atto che ognuno di essi ha un occhio particolare per le politiche di genere ed ha al suo interno una commissione donna, con specifici programmi (micro-credito, attività formative, ecc.).
La sempre crescente importanza che la società civile sta assumendo nella fase di passaggio dalla transizione alla democrazia è stata avvalorata dalla presenza di un folto gruppo di persone, nell'ambito degli osservatori internazionali, provenienti dalla società civile di tutto il Mondo, tra cui moltissime donne 

Maria Ludovica Bottarelli Tranquilli Leali
Segretaria Generale Lef-Italia