sabato 12 gennaio 2013

COMUNICATO STAMPA



SLAVES NO MORE ONLUS
(MAI PIÙ SCHIAVE)
Un’associazione contro le violenze sulle donne
e il traffico di esseri umani per lo sfruttamento sessuale


Questo nuovo anno 2013 si è purtroppo aperto con vecchie notizie. In modo particolare per quanto riguarda sconcertanti violenze sulle donne. Un fenomeno globale che si traduce in varie e drammatiche situazioni: migliaia di donne e ragazze stuprate e uccise in India, oltre 120 “femminicidi” in Italia, una giovane donna pakistana, Asia Bibi, che rischia la pena di morte per blasfemia in Pakistan…Meno si parla di un altro fenomeno più sommerso, ma altrettanto drammatico: quello della tratta degli esseri umani, specialmente per lo sfruttamento sessuale. Una vera e propria schiavitù contemporanea. Che riguarda milioni di donne in tutto il mondo.
Per combattere contro questa piaga, ma anche per lottare contro tutte le forme di violenza, abuso e discriminazione di cui sono vittime le donne, si è costituita l’associazione Slaves no more onlus (Mai più schiave), su iniziativa di religiose e laici da tempo impegnati a vario titolo nella lotta al traffico di esseri umani e nella salvaguardia delle vittime. Tra costoro  suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, che da vent’anni si occupa di questo fenomeno che coinvolge migliaia di ragazze, soprattutto immigrate, sfruttate sulle strade nel nostro Paese. Un’esperienza raccontata anche nei libri Schiave (San Paolo 2010) e Spezzare le catene (Rizzoli 2012).
«Con questa nuova associazione - spiega suor Eugenia, eletta all’unanimità presidente dell’Associazione - vorremmo poter agire in modo ancora più efficace per prevenire e contrastare le violenze sulle donne e per combattere il fenomeno della tratta, lavorando in rete con altri gruppi, enti e associazioni sia in Italia che all’estero. Di qui, il nome in inglese. Proprio perché ci inseriamo, sin da subito, in una dimensione internazionale. Quello del traffico di esseri umani si configura, infatti, come un fenomeno che tocca diversi Paesi di origine, transito e destinazione con cui vorremmo intensificare contatti e collaborazioni».
L’Associazione Slaves no more, che ha sede legale presso la casa di accoglienza per donne e bambini “Maria Maddalena” di Nettuno, persegue il fine esclusivo della promozione sociale, umana, civile, culturale e interculturale di donne e minori in situazioni di vulnerabilità e difficoltà, vittime di violenze, abusi, tratta e riduzione in schiavitù.
Inoltre, precisa suor Eugenia, «l’associazione ha tra i suoi scopi prioritari la formazione, l’informazione e la prevenzione, la liberazione e la promozione della donna emarginata e vittima di situazioni che la privano della sua dignità e legalità. Ma anche il sostegno e la reintegrazione socio-lavorativa attraverso la realizzazione di progetti personalizzati sia in Italia che nei Paesi di provenienza delle donne immigrate. Questo perché vorremmo potere restituire un futuro a giovani donne, a cui è stata tolta qualsiasi prospettiva di vita dignitosa».
Slaves no more nasce, dunque, con un orizzonte ampio. E tra i primi progetti, si impegnerà a realizzare rimpatri assistiti di giovani donne nigeriane vittime di tratta e sfruttamento sessuale, rinchiuse nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) o accolte in case di accoglienza. Un modo per dire, molto concretamente, che questi viaggi da incubo non sono a senso unico, ma che si può tornare a casa in maniera dignitosa. Per questo l’associazione intensificherà l’opera di collaborazione già avviata da diversi anni con il Comitato per il supporto della dignità della donna  (Cosudow) della Conferenza delle religiose nigeriane e con altri enti e associazioni che operano in Nigeria.

L’associazione Slaves no more onlus è stata fondata il 29 dicembre a Roma, simbolicamente presso le suore di San Pietro Claver, il santo che lottò contro la tratta di schiavi verso le Americhe. Erano presenti 23 soci fondatori, religiose, laici, volontari, professionisti già impegnati a diverso livello e titolo nella lotta contro le violenze sulle donne e contro il traffico di esseri umani.

L’assemblea oltre ad aver eletto all’unanimità suor Eugenia Bonetti presidente dell’associazione Slaves no more onlus. Ha anche eletto vice presidente, Pino Gulia, che, negli anni Novanta, ha coordinato il Coordinamento ecclesiale guidato da Caritas italiana contro la tratta di esseri umani. Questo ha dato un forte impulso alla scrittura dell’articolo 18 del Testo unico sull’immigrazione, che ha permesso a migliaia di ragazze vittime di tratta di lasciare la strada e intraprendere percorsi di reinserimento sociale. Tra i soci fondatori, anche padre Giovanni La Manna, direttore del centro Astalli di Roma, con una lunga esperienza nel campo dei profughi e richiedenti asilo.








SLAVES NO MORE ONLUS
Casa di accoglienza Maria Maddalena
Via Falzarego, 20 – 00048 Nettuno (Roma)