mercoledì 7 marzo 2012

“ Le donne come risorsa fondamentale in una società in crisi: la nuova strategia, le azioni dell'UE e il ruolo della Lobby Europea delle Donne e dei suoi Coordinamenti nazionali “


 


Lunedì 5 marzo si è tenuto, nella Sala delle Bandiere, presso la sede di Roma del Parlamento Europeo, l’incontro “ Le donne come risorsa fondamentale in una società in crisi: la nuova strategia, le azioni dell'UE e il ruolo della Lobby Europea delle Donne e dei suoi Coordinamenti nazionali “, organizzato dal Coordinamento Italiano della Lobby Europea.
Il pomeriggio è stato ricco di interventi, non solo del Coordinamento e degli ospiti, ma anche delle singole associazioni che fanno parte della LEF-Italia, che hanno portato la loro esperienza e hanno spiegato quali sono le loro attività in merito all’implementazione della figura della donna nella società.
La prima ad intervenire è stata la rappresentante dell’ufficio del Parlamento Europeo, che ha giustamente posto l’accento su tre punti fondamentali, innanzitutto l’altissima disparità salariale in Europa, che arriva al 17%, puntualizzando che il Parlamento Europeo chiede con forza la sua riduzione, affinché possa arrivare almeno al 10%. Successivamente sposta l’attenzione su un altro argomento di stretta attualità, a livello non solo nazionale ma anche europeo, la presenza di più donne qualificate nei board direttivi delle società, presenza che dovrebbe arrivare almeno al 40% nel 2020. Intervento che termina con un cenno anche alla rappresentatività politica, che deve essere migliorata e deve prevedere una maggiore partecipazione delle donne, ancora una volta non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo, infatti alle prossime elezioni ogni paese dovrebbe impegnarsi a candidare almeno una rappresentante donna e un rappresentante uomo.
Il secondo intervento è della Presidente LEF-Italia Siusi Casaccia, che spiega brevemente la struttura del Coordinamento e il suo modo di agire e di sostenere l’importanza della parità tra donne e uomini. Spiega l’importanza che il gender mainstreaming ha, parlando di uguaglianza, nella società, in modo particolare nella società in crisi odierna, nella quale si attuano restrizioni delle risorse che vanno a colpire soprattutto alcune fasce della popolazione, prima fra tutte quella delle donne. Per le donne infatti la possibilità di far carriera è bassa, i lavori a cui hanno accesso sono quelli più umili, lavori di cura e meno retribuiti, ancor meno pagati considerando il differenziale sociale. La Presidente sottolinea un’idea fondamentale ossia l’importanza di coinvolgere la parte maschile nella promozione delle politiche di genere. Successivamente passa ad analizzare le Campagne della EWL come: i PNR, insieme per un’Europa libera dalla prostituzione, ricongiungimento familiare, parità retributiva, diritti pensionistici, 10 giorni di azione per i diritti delle donne, la 20 Km di Bruxelles e l’adeguato del finanziamento a rischio dei fondi per le donne nell’UE, con un accenno alla Campagna 50-50.
È stata la volta poi di Pasqualina Napoletano, già membro del Parlamento Europeo, che ha fatto un intervento molto critico sulla situazione attuale sia a livello nazionale che europeo. La Napoletano ha infatti spiegato come, in una situazione come quella in cui si trovano gli stati oggi, tutte le politiche che si attuano servono per porre riparo a situazioni di crisi e molte delle scelte di sacrifici (riferimento alle pensioni), molto spesso ricadono sulle donne. Infatti aggiunge che le situazioni lavorative, per le donne sono cambiate radicalmente, in brevissimo tempo, con l’innalzamento dell’età pensionabile. Tutto ciò porta le donne a sentire ancora di più il peso del doppio lavoro, soprattutto se si pensa che i risparmi non vengono investiti in politiche sociali e che l’inizio dell’età pensionabile, per la donna, nel privato, non coincide con la fine del percorso lavorativo. La Napoletano ha poi fatto cenno alla necessità di una copertura generalizzata della disoccupazione; al fatto che la gravidanza non può e non deve essere vista come un attentato all’ordine sociale; che l’Europa rischia di allontanarsi dal sentire comune degli europei (facendo cenno alle bandiere tedesca ed europea bruciata in Grecia e anche alle decisioni prese da una Troika e da due stati membri che si sono erti a decisori). In questo scenario bisogna assolutamente raggiungere i parametri di Lisbona. “Le donne chiedono solo di aver accesso agli investimenti che hanno fatto, non chiedono niente di impossibile”,  la maggior parte delle donne occupate fa un lavoro molto più basso rispetto alla propria formazione ed educazione scolastica, questo è uno spreco di risorse! In Italia, analizza Pasqualina Napoletano, da una parte c’è la politica che non ha strumenti, dall’altra c’è la società che si pone positivamente rispetto ai mezzi a sua disposizione (referendum, raccolta firme,..), ma tutto ciò non risolve la situazione, forse sarebbe opportuno agire a più livelli:
-              A livello macroeconomico (welfare e ambiente)
-              Pensare una politica per l’occupazione
Un’ulteriore criticità messa sul tavolo dalla Napoletano è quella dell’informalità del mercato del lavoro, in Italia, per le donne. Spesso infatti, ad esclusione dei posti pubblici a cui si accede tramite concorso (e in cui la presenza femminile aumenta), le donne accedono al lavoro per conoscenza, utilizzando percorsi di scambio e di potere. Ancora ci si sofferma sull’importanza dell’abolizione della pratica delle dimissioni in bianco e sul fondamentale punto della maternità assunta nella fiscalità generale, a prescindere. L’ultimo spunto di riflessione dato dalla Napoletano è sulla legge elettorale: “Anche se l’attuale legge elettorale è pessima, alla Camera vi è il 21% di donne, la percentuale più alta fin ora… Le donne dovrebbero riflettere insieme su come migliorare la situazione ”. Aggiunge “la crisi può essere un’occasione di cambiamento o una restaurazione dei meccanismi precedenti!”.
A questo punto del seminario sono le diverse organizzazioni che fanno parte del Coordinamento ad intervenire ed a illustrare alla platea la loro storia e le loro iniziative, i progetti che portano avanti a sostegno delle donne. A portare la propria testimonianza sono:
-              ADEI WIZO - Associazione Donne Ebree Italiane. Viene posto l’attenzione sulla diffusione della cultura ebraica. L’associazione assiste le persone bisognose, educa alla convivenza e promuove la figura della donna con corsi di preparazione per lavorare nell’amministrazione pubblica e fa corsi di politica.
-              FIDAPA BPW Italy - Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari. Il tema che l’associazione sostiene è quello della responsabilizzazione delle donne per una partecipazione civile al processo decisionale. Un secondo tema per cui la FIDAPA si batte riguarda il settore della sanità, più precisamente l’inserimento del parto indolore e l’ottenimento del sostegno durante tutto il periodo durante e dopo il parto. L’associazione conduce uno studio per capire quali sono gli ambiti in cui le donne non lavorano e ha creato una piattaforma atta all’implementazione del lavoro delle donne nei PVS.
-              UDI che siamo – Pina Nuzzo. Udichesiamo.org è un sito che cerca di creare una piazza virtuale in cui tutte le donne di qualsiasi età, sesso, razza, religione, orientamento politico possono trovarsi. Con lo scopo di trasformare questa piazza virtuale, libera da appartenenze politiche in una piazza reale, il 2 giugno a Pesaro (tutte le info si possono trovare sul sito). Questo per tornare alla straordinaria essenza del femminismo: andare in piazza per riconoscere in primis le donne stesse, la vera rappresentazione della donna!
-              CND - Consiglio Nazionale delle Donne Italiane. Questa associazione è l’insieme di diversi gruppi che lavorano in modo intrecciato. Più modi di pensare, diverse esperienze, visioni; c’è uno sperimentalismo di base per fare comunicare in rete le donne. Punto fondamentale è la lotta per la parità di retribuzione, per una gravidanza serena e per la possibilità della donna di sposarsi. Questi erano i problemi che le donne avevano anche durante il dopo guerra e che facevano si che le donne potessero guardare alla nascita dell’Europa con fiducia.
-              FDG - Forum Associazione Donne Giuriste. Associazione che studia ed analizza le leggi da un punto di vista di genere. Pone l’accento su diversi temi, tra cui la necessità di assumere la maternità nella fiscalità generale, a prescindere; l’importanza della rappresentanza politica femminile; la necessità di cambiare il sistema retributivo. Obiettivo del forum è di creare un pensiero positivo in un ambito di approvazione delle leggi. Una delle battaglie più sentite dal forum è sicuramente quella sul divorzio e sull’affidamento, con un’attenzione particolare alla possibilità per la madre di lasciare il proprio cognome al figlio.
-              YWCA/UCDG – Unione Cristiana delle Giovani. Associazione che mette a disposizione delle donne dei luoghi in cui soggiornare in condizioni di sicurezza. Luogo di accoglienza anche di donne che scappano dai loro paesi di origine.
-              PRODOMED. È un’associazione di diversi paesi che si affacciano sul Mediterraneo. È appena nata e porta avanti due progetti in Sicilia: uno di microcredito e il secondo è atto a sostenere le donne ultraquarantenni imprenditrici che vogliono nuovamente entrare nel mondo del lavoro.
La chiusura di questo articolato incontro è stata fatta da Maria Ludovica Bottarelli Tranquilli-Leali, segretaria generale LEF-Italia, che ha parlato di un aspetto del Coordinamento che non era stato ancora affrontato, delle attività a carattere internazionale del coordinamento ed ha spiegato più approfonditamente l’azione di lobbying.